Inflazione, aumento dei tassi e guerra portano al crollo dei prezzi e delle compravendite immobiliari
Scenario macroeconomico
Crollo prezzi e compravendite immobiliari, a causa dello scenario macroeconomico, con il rialzo dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse. Un credito che diventa sempre più’ oneroso per chi chiede mutui. Comporterà nei prossimi mesi una difficoltà per il settore immobiliare, con una riduzione delle transazioni. Potrebbero essere 100.000 in meno, rispetto al 2022. Anno in cui le transazioni non hanno brillato. E quanto ha sostenuto l’amministratore delegato di Nomisma, Luca Dondi Dall’Orologio.
Immobiliare come rifugio – Crollo prezzi e compravendite immobiliari
Si pensava che l’immobiliare fosse in grado di proteggere dall’inflazione. Ma in questa fase non si ha questa capacità di copertura e l’idea che l’immobiliare non teme l’inflazione, non si realizza. In quanto garantisce un aumento dei prezzi almeno analogo a quello dell’inflazione in questa fase di mercato.
Fattori di influenza – Crollo prezzi e compravendite immobiliari
Questo è dovuto principalmente a due fattori. A fronte di un’inflazione significativa non c’è stata e non ci sarà un’indicizzazione dei salari per difendere il potere d’acquisto, quindi si perde capacità reddituale. Un altro elemento importante è la produzione di nuovo. In passato si aveva molta nuova edilizia mentre negli ultimi cinque anni il fenomeno è molto più contenuto.
Famiglie e investitori – Crollo prezzi e compravendite immobiliari
Anche i prezzi potranno salire in termini nominali. Ma caleranno in termini reali per via dell’inflazione e non ci potrà essere una dinamica che salvaguarda il valore. Con conseguente perdita di ricchezza delle famiglie italiane, ha spiegato il numero uno di Nomisma, sottolineando che questa dinamica durerà almeno nella prima parte dell’anno. Questo trend “sul residenziale è evidente. Mentre sugli altri settori c’è attendismo. In quanto sul mercato corporate vi è maggiore presenza di investitori stranieri, che preferiscono la cautela. In una fase in cui la percezione di una maggiore fragilità e rischiosità del Paese sembra sempre più palesarsi.
Conclusioni
Detto questo, anche gli investimenti sono legati a una ripresa economica. Il crollo prezzi e delle compravendite immobiliari potrebbe essere realtà. E se non ci dovesse essere una recessione o se fosse contenuta, si potrà avere una ripresa degli investimenti nella seconda metà dell’anno.

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